top of page
  • Immagine del redattorethelibrarianblog

Storie inestinte che sfidano il tempo | Così per sempre di Chiara Valerio


“Un essere umano pesa circa due chili e mezzo di cenere. Per sapere il resto ci vuole molto tempo. E un amico.”

Entro in libreria e prendo in mano il libro di Chiara Valerio. Mi attira, esercita un magnetismo su di me che non riesco a spiegarmi. La quarta di copertina parla chiaro: il conte Dracula è vivo, ha un gatto di nome Zibetto, una casa a Roma con vista sull’area sacra di Largo di Torre Argentina, un amore che si ripete, immortale, per Mina Harker, un amico, Carl Jung, che non c’è più e che è l’unica persona per cui, forse, prova nostalgia.


Continuo a domandarmi quanto ancora la storia del conte vampiro possa essere di ispirazione per la letteratura e per il cinema: dopo Bram Stoker, Francis Ford Coppola, le saghe più moderne ispirate ai vampiri, c’è davvero ancora qualcosa da raccontare?

Incontro un’amica, Laura, che è anche una lettrice di cui mi fido ciecamente. Lo ha letto da poco e ne è entusiasta. Lo stesso giorno, su Instagram, mi imbatto quasi per caso nel profilo dell’autrice e scopro tra i suoi post una lettura ad alta voce di una pagina del libro. A recitarla è Silvia Calderoni, un’attrice che ha nella voce tutta la potenza del teatro e nel volto il futuro.

Lo devo leggere – scrivo su Instagram – subito!

Così entro in libreria, lo compro, capisco.

È un romanzo straordinario: la sua potenza è nelle storie, così come nelle parole. Vorrei citarne alcuni passaggi, come sempre faccio quando scrivo di un libro, ma scopro presto che rischierei di citare tutto il libro.

L’intero romanzo è un caleidoscopio di racconti, personaggi, ambientazioni che si mescolano perfettamente. Quello che leggo non è mai solo la storia impressa in superficie, è piuttosto il riflesso di storie antiche e moderne e l’insieme dei capitoli che formano il romanzo dà origine a riflessioni multiple, immagini spesso simmetriche che si trasformano in modo imprevedibile e variabilissimo a ogni movimento.

Arrivo all’ultima pagina e so che questo romanzo non finirà, soprattutto non finirà in me la sensazione di aver vissuto dentro di lui. Senza contare il fatto che il libro per metà è ambientato nella zona del ghetto di Roma, tutte strade, vicoli, negozi e fontane che conosco benissimo perché ci lavoro da molti anni. Ho camminato, dunque, con Giacomo Koch e il suo fedele servitore Ion lungo via dei Giubbonari e seguito le orme di Zibetto intorno alla fontana delle tartarughe.

Giacomo Koch è il nome che assume il conte Dracula in questa storia. Attraverso i secoli ha conosciuto la grande stagione delle scienze e ora è un medico anatomopatologo all’ospedale Fatebenefratelli di Roma.

“Il Conte […] era una forma intermittente di vita umana. Quando gli scorreva il sangue in corpo aveva tutte le vulnerabilità e i singhiozzi degli esseri umani, mano a mano che il sangue spariva assumeva la forza e l’invincibilità di piante e minerali. Come la natura, aveva in sé tutti i regni.”

Mina, la donna che lui ha amato per decenni, è anch’essa un vampiro. È stato lui a trasformarla nella seconda metà dell’800 ma poi le loro strade si sono divise, non per volere di lei però, che continua imperterrita a trovare un modo di fargli arrivare il suo odio per non essere riuscita ad averlo vicino.

A pagare il prezzo di questo scontro saranno davvero in tanti, prima fra tutti Agnese, attuale compagna di Mina, che al primo incontro conosciamo così:

“Il corpo di Agnese era un’Africa di cicatrici, morsi ovunque, alcuni recenti, altri vecchissimi, lesioni da punta confuse a macchie d’età. Morsi sul dorso delle mani, sui polsi, sulle cosce, sui polpacci, sul seno, morsi sul collo, dietro le orecchie, sotto le ascelle, morsi sulle creste iliache e sul pube. Negli occhi di Agnese Giacomo non coglieva dolcezza né remissione, piuttosto un sentimento di possesso, una forza balorda e una disperazione che è conseguenza, quando non la forma propria, dell’amore.”

Impossibile raccontare qui tutti i personaggi che popolano questa storia. Sono molti e alcuni di grande spessore, compreso il gatto, Zibetto, che ha una storia vecchia come il mondo e un posto d’onore nell’animo del Conte. E Jung, proprio quel Carl Jung, che ha un rapporto di grande amicizia con Giacomo e dagli scambi tra i due nascono alcune tra le pagine più belle di questo libro:

“Io non sono morto, sono inestinto, non ho finito di morire, ma non è questo il punto […] È possibile, amico mio, che in una specie come la nostra la pulsione di morte sopraggiunga prima delle capacità tecnico scientifiche e culturali, di salvarci, testimoniare di noi stessi, spedire simulacri della nostra presenza, messaggi o manufatti, o i nostri corpi, lontano nello spazio. Puntiamo telescopi potentissimi sul fondo del tempo per cercare vita intelligente che significa, poi, che ci somigli […] Puntiamo telescopi nello spazio, che però è il fondo del tempo, ma non vediamo il futuro, vediamo il passato, ci raggiunge luce lei sì estinta, milioni di anni fa…”

E ancora potrei parlarvi di vetri delle finestre che, vibrando, sussurrano storie, di amori che si ripetono all’infinito, del tempo che vive nel racconto, di palazzi che respirano, strade che favoriscono incontri, ricette segrete tramandate con l’inganno, acque che scorrono inesorabili e silenziose sotto le città più antiche e le passioni di una scrittrice, che è anche una grande matematica, che non si risparmia e si svela a poco a poco tra le righe in tutta la sua brillante vivacità intellettuale.

Leggetelo appena vi è possibile, anche adesso!

 

Chiara Valerio


Chiara Valerio, nata a Scauri nel 1978. Tra le sue pubblicazioni: A complicare le cose (Robin, 2003), La gioia piccola d'esser quasi salvi (nottetempo, 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza, 2012). Per nottetempo ha tradotto e curato Flush (2012), Freshwater (2013), Tra un atto e l'altro (2015) di Virginia Woolf e Ti basta l'Atlantico? Lettere 1906-1931 (2021), carteggio tra Virginia Woolf e Lytton Strachey (tradotto con A. Giammei). Per Einaudi ha pubblicato Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016 e 2022), Il cuore non si vede (2019), La matematica è politica (2020), Nessuna scuola mi consola (2021) e Cosí per sempre (2022). È responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio e lavora a Rai Radio3. Collabora con «la Repubblica», «L'Espresso» e «Vanity Fair». Ha studiato e insegnato matematica per molti anni e ha un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità.


 

Così per sempre


Autore: Chiara Valerio

Editore: Einaudi

Pagine: 464

Anno di pubblicazione: 2022

86 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page