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Mettere insieme le parole | Il posto di Annie Ernaux



“Scrivere riguardo a mio padre, alla sua vita, e a questa distanza che si è creata durante l’adolescenza tra lui e me. Una distanza di classe, ma particolare, che non ha nome. Come dell’amore separato. […] Da poco so che il romanzo è impossibile. Per riferire di una vita sottomessa alla necessità non ho il diritto di prendere il partito dell’arte, né di provare a fare qualcosa di “appassionante” o “commovente”. Metterò assieme le parole, i gesti, i gusti di mio padre, i fatti di rilievo della sua vita, tutti i segni possibili di un’esistenza che ho condiviso anch’io.
Nessuna poesia del ricordo, nessuna gongolante derisione.”


Una scrittura piatta, così definisce Annie Ernaux il suo modo di raccontare il padre. Io direi piuttosto asciutta, essenziale, vera, scarna come solo la vita reale sa essere.

Un esercizio di ricostruzione a ritroso, a partire dal giorno della morte, di una vita semplice, così essenziale che diventa difficile per lei ricordarla. E allora si guarda intorno e riscopre il padre nei gesti quotidiani delle persone che le girano intorno, personaggi anonimi li definisce lei, ma chi di noi non lo è?

Annie è cresciuta accentuando un divario culturale tra lei e i suoi genitori sempre più profondo, ma ancor prima di ottenere il suo riconoscimento professionale già sentiva questa distanza farsi strada tra loro. In queste pagine prova a raccontarla, con semplicità ma con una forza disarmante.

Niente fronzoli, nessun espediente narrativo, solo il potere delle parole che si mescolano alla perfezione in frasi di una verità assoluta.

La prosa si consuma, si asciuga pagina dopo pagina, si plasma sotto le mani della scrittrice fino a diventare essa stessa immagine del padre, dell’uomo e del marito, degli oggetti che lo hanno accompagnato nel corso della sua vita, del posto che ha occupato nel mondo.

Devo assolutamente leggere altro di Annie Ernaux.


“Una domenica, dopo la messa, avevo dodici anni, sono salita con mio padre lungo la grande scalinata del municipio. Abbiamo cercato l’ingresso della biblioteca comunale. Non ci eravamo mai andati. Per me era una festa. Da dietro la porta non proveniva alcun rumore. Tuttavia mio padre l’ha spinta. Dentro c’era un gran silenzio, ancora più che in chiesa, il parquet scricchiolava e soprattutto c’era quell’odore strano, antico.”
 

Annie Ernaux

Annie Ernaux è nata a Lillebonne (Senna Marittima) nel 1940 ed è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese. Studiata e pubblicata in tutto il mondo, la sua opera è stata consacrata dall’editore Gallimard, che ne ha raccolto gli scritti principali in un unico volume nella prestigiosa collana Quarto. Nei suoi libri ha reinventato i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti. Finora L’orma editore ha pubblicato Il posto, Gli anni, vincitore del Premio Strega Europeo 2016, L’altra figlia, Memoria di ragazza, Una donna, vincitore del Premio Gregor von Rezzori 2019, La vergogna, L’evento e La donna gelata.

 

Il posto

Autore: Annie Ernaux

Editore: L'Orma

Pagine: 114

Anno di pubblicazione: 1983, L'Orma @2014

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